venerdì 8 gennaio 2016

sempre dalla newsletter VIRIDITAS

Editoriale GENNAIO 2016

 

L’inizio di un Anno Nuovo si carica sempre di tutte le nostre speranze in un miglioramento qualsiasi, per noi, per le persone a cui siamo connessi, per il mondo. Sembra che l’interesse delle persone si sposti sempre di più verso il mondo, mettendo in seconda istanza quello personale. Molte delle lettere a Babbo Natale, appese all’Albero di Natale nella Stazione di Firenze, chiedevano dopo la macchina nuova, l’amore e tanti soldi, la pace nel mondo. Soprattutto le lettere dei bambini! La situazione attuale non è rosea ma non è peggiore di altre precedenti nella Storia (veda le previsioni astrologiche 2016). La nostra costanza nello stigmatizzare gli aspetti negativi ci rende cechi oltre modo, in quanto non siamo in grado di cogliere tutti i cambiamenti positivi che stanno accadendo, come giustamente afferma Gustava Tanaka nel suo articolo (veda link sotto). Il contributo migliore che possiamo dare a questo cambiamento in atto, è di essere ciò che siamo veramente. Abbiamo convissuto per così tanti anni con la credenza che il meglio da raggiungere era al di fuori di noi, che alla fine siamo entrati nella pelle di personaggi fittizi, giocando il gioco imposto, senza tirare fuori le nostre qualità e talenti, senza potere essere come siamo venuti al mondo. Tutti gli ambiti della società industrializzata ci programma perché diventiamo “accettabili” e “neutri” attraverso varie forme di omologazione: la scuola, l’università, l’economia, la religione, la politica. Una domanda inquietante tuttavia si impone: se fossimo veramente noi stessi, chi saremmo? Come andrebbe questo mondo?                                              
Nel principio di Indeterminazione, enunciato nel 1927 da Heisenberg, troviamo una buona metafora: una particella (una forma di energia) esiste nella sua potenzialità, nell’attesa di essere osservata e di trasformarsi in ciò che si pensa di lei… Ciò significa che l’osservatore di questa particella, mentre la osserva la influenza, la condiziona attraverso il suo pensiero, la sua cultura e le sue credenze. L’interpretazione che diamo agli eventi, le etichette che diamo e riceviamo, il giudizio fatto sulle persone e le cose, sulla vita e le sorti del mondo, sono i grandi distruttori delle nostre potenzialità. Tuttavia è un processo reversibile! Possiamo guardare a queste particelle con amore e fiducia, permettendole di rivelare il loro illimitato potenziale. Spesso è un tempo di crisi e di grandi difficoltà che rompe gli schemi vincolanti e rivela la nostra infinitezza. Ovviamente non succede a tutti nello stesso momento. Ci sono ancora dei “predatori” che vogliono metterci in gabbie, ci sono delle “prede”, terrorizzate da spazi di libertà, che vogliono la sicurezza della gabbia. Ma la coscienza di essere parte di un Tutto più grande della somma dei suoi componenti, si allarga sempre di più, e ci chiede di mettere i nostri talenti, il nostro genio, la nostra creatività, la nostra generosità in ballo. Dobbiamo avere il coraggio di uscire dai binari prestabiliti e di camminare a piedi per monti e valli, osservando la bellezza di questo pianeta e la bellezza di questo potenziale che abita in ogni essere umano, in ogni creatura vivente, in ogni pietra. Ancora un po’ di crisi sarà necessaria per arrivare a qualche risultato tangibile, ma possiamo iniziare ad immaginare, creando virtualmente il mondo dove gli individui possono sentirsi in connessione tra di loro, con la Natura, con il loro spirito. Come disse Goethe: «qualunque cosa tu possa fare o sognare, comincia. L’audacia reca in sé génialità, magia e forza. Comincia ora».

 
Marie Noelle Urech
Viriditas

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