lunedì 9 luglio 2012

Il bel mondo di Dogen


Dogen, uno dei padri del Buddhismo Zen.
Già il Tiantai (Tendai in Giappone) in Cina, insegna che tutti gli esseri senzienti hanno la natura di Buddha. Inclusi le piante, gli alberi, il suolo, e anche "le più piccole particelle di polvere".
Questo modo di pensare l'esistenza universale della natura di Buddha ha avuto un impatto significativo sul modo in cui sono stati considerati i giardini
Saicho (766-822 - fondatore della scuola Tendai del Buddismo in Giappone), fu il primo in Giappone ad affermare la "natura di Buddha di alberi e rocce". 
Dogen ha tradotto la dichiarazione del Nirvana Sutra che "tutti gli esseri senzienti senza eccezione, hanno la natura di Buddha" come "tutto è essere senziente, tutti gli esseri sono la natura di Buddha". 
La Natura può essere letta come la Scrittura se si hanno il cuore e la mente per vedere.
Dobbiamo essere aperti verso l'ambiente naturale ed imparare ad ascoltare i suoi insegnamenti come un Dharma insegnato da un essere non senziente, cioè, come se si trattasse dei veri insegnamenti del Buddha stesso
Dogen ci porta ancora un passo avanti del fatto andare oltre "la distinzione tra gli esseri senzienti e non-senzienti" perché sostiene che "anche muri e piastrelle devono anche essere inclusi"
Così non soltanto ciò che è naturale ma anche i manufatti devono essere considerati come partecipanti alla divinità dell'esistenza e di conseguenza devono essere trattati con pieno rispetto proprio perché sacri.





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